Cuba
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L'odore è ancora quello della fame,
Contaminato da certe storie strane,
Che nella mente di un turista con spirito ottimista,
Diventa sensualità.
Il fascino pesante del dollaro occidentale,
Che confonde soprattutto nell'emisfero australe,
E nei locali per stranieri conferisce poteri
Vicini alla felicità.
E lei ostentava movimenti piuttosto espliciti
Agli occhi degli astanti,
Mentre lui non avrebbe mai pensato
Che un viaggio organizzato
Potesse trasformarsi in un amore così insolito;
Meglio dei depliants.
A Cuba non conoscono ombrelli
E con il sole si asciugano i capelli.
Oh, Cuba, non si cercan pretesti
Per darti mare, amore e manifesti.
E ci si scambia confidenze ed indirizzi,
Senza fare troppo caso ad evidenzi indizi
Di una storia terra a terra, che prima di Gibilterra
Si è ripetuta già.
E lei che prendeva i suoi profumi
Per ricordarti, perché il tempo non consumi,
E lui che comunque le era grato pe avergli regalato
Ricordi dei momenti in cui restava senza fiato;
Meglio dei depliants.
A Cuba che si parla spagnolo
Che è così facile, ci si capisce al volo.
Oh, Cuba, negli alberghi di lusso,
Così lontani dal lungo inverno russo.
A Cuba non conoscono ombrelli
E con il sole si asciugano i capelli.
A cuba senza troppi pretesti
Ti danno mare, amore e manifesti.
A Cuba che si parla spagnolo
Che è così facile, ci si capisce al volo.
A Cuba, negli alberghi di lusso,
Così lontani dal lungo inferno russo.
Cuba!
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