Cuma
Quelle: Spotify
nessuno sa..
nessuno sa..
fede storia
fede, storia e secoli
fede storia
e generazioni.
Caro Novecento, è
poco che sei morto
e già sembri e già sembri... si,
sembri più bello.
I primi ricordi
che ho della mia infanzia
sono porti ed isole che abbraccia la mia terra
e le pietre di Cuma.
Mandrie di colombi
pizzicano a terra
come i campanili fan tuttora con il cielo,
cicatrici bianche
stese sull’azzurro
mi ricordano che sono figlio del mio tempo e
del ventre di tufo.
Incisioni visive.
Si, la nostalgia è
figlia di nessuno,
quanto è folle chi si cura solo di sentire;
il Mare misura tutti i suoi spazi,
e le fila d’alberi s’addobbano di niente
nel ventre di tufo.
Fiabe primitive
dette e sussurrate,
echi etruschi spengono il ciclo di una spinta,
scheletri di chiese,
scheletri di case
quando ci si battezzava ancora con il corpo
nel ventre di tufo.
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