Non rappresento che me stesso perchè questo sono, se sbaglio mi perdono, prima di essere mc sii uomo mi ripeto, fa 1000 passi indietro e il risultato è che non mi sento per niente arrivato, anzi sto bene anche a cibarmi degli avanzi dei padroni sazi e mi piglio spazi se me li concedono, sennò me li lascio fottere: detesto combattere, che vuoi farci? e' carattere! sbattere testa contro le porte è il mio forte, sono il gallo da spennare per chi bara alle carte, giullare di corte messo a morte e poi salvato da una chance; lascerei la musica ma sta stronza mi fa le avances e non resisto, mi do in pasto alla lingua che mastico, investo in testi che vesto di stracci e mi riduco al lastrico, nella testa un mistico richiamo, poema indiano che mi prende per mano e mi dice: "andiamo!" se non rispondono al tuo appello, cammina solo, cammina solo detesto l'odio ma l'ho visto venir fuori dagli occhi di alcuni interlocutori, hanno motivi loro e I loro sguardi sono come lastre di ghiaccio, si scioglieranno a poco a poco al fuoco di ciò che faccio se il rancore resta onestamente non mi resta niente da fare che alzare I tacchi e andare, menare, via, cullarmi nel tepore di ogni mano che ha stretto la mia, avere dio come terapia: sarà la miopia ma faccio fatica a inquadrare la retta via, voglio te per compagnia, portami in balia della gente, dove c'è amore, lì sarò presente anch'io ti cedo il posto mio: non è per vincere che vivo ma per ardere, perciò se dovrò perdere lasciatemi perdere e avrò perso, cosciente che non sono né peggiore né migliore di nessuno finchè sarò diverso se non rispondono al tuo appello, cammina solo, cammina solo se mi ritrovo sull'incudine, sotto un martello di solitudine, colpo su colpo come un polpo sullo scoglio muoio, ma ci farò l'abitudine se non lo sai cominciai per scherzo, come un bimbo immobile nell'automobile con le mani sullo sterzo verso nuovi orizzonti, sopra e sotto I ponti, davanti a piatti pronti, pagato con assegni fatti di saldi e sconti tra re, regine e fanti cercai clemenza, mò non vado in vacanza prima di aver lasciato una testimonianza di ciò che sono, coi miei tanti nomi, le contraddizioni; appartengo ad una strana scena: quella degli esseri umani credo ai meriti che conquisto, credo in cristo perchè l'ho visto, credo al rischio dell'incomprensione, credo nelle persone, nella consolazione, nella mia devozione, in ogni azione pacifica: detesto l'astio che ramifica, la cassa che lo amplifica, canto il mio magnificat come un pazzo a mare e monti, ignoranti e colti, sperando che qualcuno ascolti se non rispondono al tuo appello, cammina solo, cammina solo
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