La Città Sottile
Quelle: Spotify
(musica: G. Nocenzi / testo: F. Di Giacomo, V. Nocenzi)
Tu chi sei, città non città
Che vivi appesa in giù alle tue corde d'aria ferma
Travi, tubi senza dimensioni
Freddi quarzi invecchiati
I tuoi mille ascensori di carta velina
Che vanno su e giù senza posa
Nessuno che scende, nessuno mai sale
Sottile non città che reggi tutto su niente :
Ogni retta poggia su se stessa
Ogni curva su se stessa
Assurdi equilibri spostati
Luci opache le tue rare stelle
Il tuo sole è spirato
Che altro ti resta se non l'uomo nudo
Che io vedo ogni giorno
Quel pazzo padrone
Poeta o predone che vive sull'ultima trave
Si frega le mani poi ride, o non ride...
Saltella leggero
Dal trave a una curva
Ma oggi l'ho visto tuffarsi nel vuoto
Così d'improvviso
Però non so dire
Se urlasse o ridesse
Qui il vento non soffia i rumori ma c'è il silenzio
Che sa scrivere nell'aria ferma
Sottile non città fra i tuoi perenni grigi sola
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