Vecchio Ribelle
Quelle: Spotify
Come possono passare
mille anni in un sorriso,
nel secondo di un ritorno,
nel tuo regno d'illusione.
Hai trent'anni e già un passato,
quasi un secolo diverso.
Questo mondo ha colorato
i tuoi giorni ormai perduti.
Non ti sembra proprio vero,
questo sole di libertà,
ma ancora meno vera è questa realtà.
Cinque anni son passati, la condanna di un'idea,
il regime si è difeso con il solito copione.
La tua giovinezza ti ha regalato
una galera senza peccato,
e adesso, adesso che sei tornato,
vivi in un mondo troppo cambiato.
Forse fu un sogno,
ma non puoi scordare
i vecchi clamori, le urla, la lotta...
All'Università, si combatte all'Università
la politica, l'idea ed i rossi che non fan paura.
Si sognavano i trionfi sulla piazza,
il sacrificio era un mito e l'Europa un'illusione.
All'Università si combatte, all'Università
non si molla neanche un metro alla folla dei ringhiosi.
Praga, Budapest, le canzoni della rabbia,
si cadeva col sorriso di sentirsi dei leoni.
Ma i ricordi, si sa, sono merce invenduta
e ti senti stupito di sentirteli addosso.
In galera hai sognato quei bei volti ridenti,
oggi facce trascorse di sogni perduti.
E Anna dov'è, dove s'è rifugiata?
Voleva combattere sempre al tuo fianco.
E' sposata ad un ricco, così ha la sua estate,
uno yacht, la Sardegna e forse anche un'amante.
Anche Gianni è partito, con la moglie e i bambini,
per un mondo a colori: una grande TV.
Pochi amici rimasti, sempre pochi,
i fedeli, per passar le serate
con in mano un bicchiere,
per cercare un ricordo che riscaldi le ossa
dal ghiaccio inutile di questo presente
e scrutare nell'ombra di serate ormai stanche
un ricordo, un dolore, quell'antico clamore...
All'Università, si combatte all'Università
la politica, l'idea ed i rossi che non fan paura.
Si sognavano i trionfi sulla piazza,
il sacrificio era un mito e l'Europa un'illusione.
All'Università si combatte, all'Università
non si molla neanche un metro alla folla dei ringhiosi.
Praga, Budapest, le canzoni della rabbia,
si cadeva col sorriso di sentirsi dei leoni.
Non dar fastidio, mio vecchio ribelle,
il tempo cambia, lo sai anche tu.
Persino i tuoi nemici, le figure più agguerrite,
son tristi immagini del tempo, sono pecore pentite.
Alzati in piedi, guardati in viso,
i tuoi occhi non si devono abbassare.
Del domani sii fiero, ma voltati indietro,
quel passato lo hai vissuto per davvero.
E non son più le sbarre che ti stringono il cuore,
ma come si può scordare quell'antico clamore...
All'Università, si combatte all'Università
la politica, l'idea ed i rossi che non fan paura.
Si sognavano i trionfi sulla piazza,
il sacrificio era un mito e l'Europa un'illusione.
All'Università si combatte, all'Università
non si molla neanche un metro alla folla dei ringhiosi.
Praga, Budapest, le canzoni della rabbia,
si cadeva col sorriso di sentirsi dei leoni.
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